Bruxismo: gli effetti dello stress da Covid si vedono sui denti
Il bruxismo è sintomo di stress e questo periodo di pandemia è stato – ed è – per molti intenso e complesso da gestire a livello psicologico. Ecco come riconoscere il bruxismo e come intervenire prima di creare danni permanenti alla dentatura
Digrignare e strofinare i denti, serrare la mascella. Sono questi i principali campanelli d’allarme riconducibili al bruxismo: insieme di movimenti involontari che esprimono o sono la reazione allo stress psicologico.
Le persone che ne soffrono serrano e/o sfregano i denti, stringendo le mascelle con una forza tale da generare dolori alle articolazioni temporo-mandibolari, collo e spalle, mal di testa, usura e frattura dei denti e ipersensibilità agli alimenti molto caldi o molto freddi.
I fattori che generano il bruxismo sono molteplici e tra questi ci sono l’abuso di alcol, l’uso di droghe e il fumo. Ma il bruxismo viene generato anche da problematiche psicologiche.
Una patologia dentale, quindi, che è al tempo stesso sintomo di forte stress e ansia.
Il periodo di lockdown, l’incertezza di questi mesi di emergenza sanitaria ed economica dovuti al Covid e il configurarsi di un nuovo periodo di quarantena è per molti fonte di stress psicologico. Questo ha portato l’aumento dei casi di bruxismo sia negli adulti che nei bambini.
Bruxismo: campanelli d’allarme
Nella maggior parte dei casi il bruxismo avviene durante la notte e spesso al risveglio la persona non avverte nessun disturbo tranne nei casi di bruxismo intenso.
Ma ci sono alcuni sintomi che sono riconducibili al bruxismo e che possono essere considerati un campanello d’allarme:
- Aumento della sensibilità ad alimenti caldi e freddi dovuta alla perdita dello strato di smalto;
- Dolori muscolari alla mascella;
- Mal di testa, in particolare alle tempie;
- Mal d’orecchie.
Conseguenze del bruxismo
Collegare questi sintomi al bruxismo può non essere semplice per il medico di famiglia. Ne consegue che possono passare anche anni prima che gli effetti del bruxismo siano evidenti.
Digrignare e serrare i denti può infatti portare a:
- dolori e problemi articolari;
- problemi muscolari;
- disturbi del sonno;
- malocclusioni;
- lesioni e fratture dei denti.
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Come trattare il bruxismo
Al momento non esiste una terapia specifica per questa condizione ma vengono utilizzati degli opportuni dispositivi, detti bite, che proteggono di notte i denti dall’erosione. I bite oltre a proteggere lo smalto dall’abrasione, prevengono un possibile danneggiamento dell’articolazione temporo-mandibolare; sono dispositivi medici che vengono prescritti dal dentista dopo la diagnosi del problema, fatti su misura sull’impronta dentale.
Per completare la terapia occorrerà intervenire sull’aspetto psicologico del bruxismo. In tal senso, in caso di semplice stress si potrà agire con tecniche di rilassamento, ma in casi più gravi che vanno a intaccare la sfera emotiva e psicologica del paziente, è consigliabile il ricorso alla psicoterapia.
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